Università degli Studi di Napoli Federico II

Dipartimento di Studi umanistici

Sezione di Filologia moderna: italianistica, letterature europee e linguistica

 

 I nostri antenati


Gabriele Catalano

(Palermo, 1934 - Napoli, 1990)

Professore di Letteratura italiana moderna e contemporanea all’Università di Messina dal 1967; dal 1974, di Storia della critica letteraria all’Università di Napoli (nell’anno 1977 anche di Letteratura italiana all’Univeristà di Milano)

Allievo di Italo Maione, compie i suoi studi a Napoli, laureandosi con una tesi sull’influenza tedesca nell’opera di André Gide. Dopo un lungo soggiorno in Francia e Germania, rientra a Napoli e, sotto la guida di Salvatore Battaglia, si dedica prevalentemente alla letteratura italiana dell’Otto-Novecento. Si definiscono in questo periodo le sue propensioni, che si congiungono con la già evidente inclinazione per le letterature comparate e la storia delle idee: analizza, ad esempio, la riformulazione dei moduli narrativo-espressivi del romanzo naturalista compiuta da De Roberto e Tozzi. Studioso eclettico, poco ortodosso per la sua innata curiositas e versatilità (l’apertura interdisciplinare è una costante delle sue indagini critiche), Catalano approfondisce soprattutto gli aspetti eversivi e demistificatori della Scapigliatura, dal punto di vista tematico e soprattutto linguistico, dedicandosi ai suoi preferiti Praga, Faldella, Arrighi. Una riflessione mirata allo specifico letterario nella sua sostanza verbale e nei suoi meccanismi compositivi emerge dal volume sulla Teoria della critica contemporanea, che offre una panoramica degli orientamenti teorico-metodologici predominanti non solo in Italia a partire dai primi decenni del Novecento sino ai fervidi e concitati anni Settanta, e dagli studi dedicati all’Alfieri e al teatro tragico italiano, al Pulci, al Leopardi, ai prosatori della Ronda, al Quasimodo ellenista, al Gadda furioso affabulatore. Sono questi gli autori che compaiono ne I cancelli dell’Ermitage, del ’74: le ‘interferenze’, cui allude il sottotitolo, sono quelle derivanti dall’incrocio tra la rigorosa speculazione teorica e l’impegno pragmatico e militante (letteratura e scienza, letteratura e psicoanalisi, magia e religione, politica e potere, psicologia e industria), che ha sempre caratterizzato il magistero di Catalano e la sua coscienza etica e civile.

Bibliografia essenziale. — L’influenza tedesca nell’opera giovanile di André Gide, Napoli 1956; Appunti di grammatica storica dell’antico e del medio-alto-tedesco, Napoli 1960; Il tramonto dell’idea romantica da Novalis a Gide, Napoli 1961; Riflessioni sul primo De Roberto: «Arabeschi», «La sorte», Napoli 1965; Lo scatto della libertà. Saggio su Guido Piovene, Firenze 1966; Piovene, Firenze 1967; Strutturalismo e neorealismo, Firenze 1967; Capitoli per una lettura dell’Arrighi, Genova 1968; Estrosità e introversione del Pulci, Firenze 1968; Furore e cenere in Carlo Emilio Gadda, Napoli 1969; Emilio Praga, Opere, a cura di G. C., Napoli 1969; Momenti e tensioni della Scapigliatura, Messina 1969; Sintesi e proposte su Emilio Praga, Bologna 1969; Vittorio Betteloni e la poesia verista del secondo Ottocento, Napoli 1972; Costanti tematiche nell’opera narrativa di Guido Piovene, Napoli 1974; Giovanni Faldella, Donna Folgore, edizione critica a cura di G. C., Milano 1974; I cancelli dell’Ermitage. Interferenze e letture critiche, Napoli 1974; Teoria della critica contemporanea. Dalla stilistica allo strutturalismo, Napoli 1974; Sulla elaborazione di «Verità e menzogna» di Guido Piovene (con inediti), Napoli 1979; Da Verga a Eco. Strutture e tecniche del romanzo italiano, a cura di G. C., Napoli 1989.

[A. De Crescenzo]


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4.12.2010