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      Università degli Studi di 
      Napoli Federico II 
      
      
      Dipartimento di Studi 
      umanistici 
      
      Sezione di Filologia moderna: 
      italianistica, letterature europee e linguistica 
      
        
      
       I 
      nostri antenati
       
 
  
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    Cesare Foligno 
    
    (Giussano , 
    1878 - Napoli, 1963)
    
    Lecturer e quindi professore di Letteratura italiana a Oxford dal 
    1909 al 
    1940;  professore di
 
    Letteratura inglese 
    all’Università di Napoli dal 1943 al 1953 (dal 1943 al 1945 anche 
    di Letteratura italiana) | 
    
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    Di ricca famiglia aristocratica, Cesare Foligno fu allievo di Francesco Novati alla Regia Accademia 
    scientifico-letteraria di Milano,  formandosi come italianista e 
    filologo romanzo in seno alla scuola storica. All’inizio del secolo si trasferisce 
    per studio in 
    Inghilterra, dove, dopo un breve periodo di lavoro al British Museum, sarà prima lecturer e poi, dal 1919, professore di 
    Letteratura italiana all’Università di Oxford per più di un trentennio, salvo gli anni della 
    prima guerra mondiale, a cui prende parte come ufficiale di cavalleria dell’esercito 
    italiano. A Oxford, oltre che di italianistica, comincia a occuparsi, specie in chiave 
    comparatistica, di aspetti della cultura e della letteratura inglese. Pur vivendo stabilmente all’estero, 
    aderisce al fascismo e nel 1940, 
    all’entrata in guerra dell’Italia, decide, non costretto, di rimpatriare: 
    non tornerà mai più in Inghilterra, anche se continuerà a mantenere i 
    contatti con i suoi non pochi allievi. Trova una nuova collocazione accademica a 
    Napoli, dove insegna Letteratura inglese dal 1943 fino al pensionamento e 
    dove gli si avvicineranno, tra gli altri, Thomas Frank e Pompeo Giannantonio. 
    Agli anni napoletani risale il grosso della sua produzione di 
    anglista nonché la cura dei due volumi di saggi foscoliani per l’Edizione 
    nazionale. Foligno, considerato dagli italianisti britannici l’iniziatore 
    dell’italianistica scientifica di quel paese, è visto in Italia come uno 
    dei padri fondatori degli studi inglesi (la cattedra di Letteratura 
    inglese di Roma, già tenuta a cavallo dei due secoli da Federico Garlanda, era stata ripristinata  
    per volontà di Giovanni Gentile solo una decina di anni prima, nel 1932, e affidata al 
    più giovane Mario Praz) o quanto meno uno degli studiosi che hanno maggiormente 
    contribuito al rinnovamento dell’anglistica italiana. 
    
    
    Bibliografia essenziale. — La «Guerra d’Attila», 
    poema franco-italiano di Nicola da Casola, memoria di Giulio Bertoni e 
    C. F., Torino 1906; Italian Travellers in England and the Beginning 
    of English Literary Influence in Italy during the Eighteenth Century, 
    Oxford 1910; The Story of Padua, London 1910; Epochs of Italian Literature, Oxford 1920;
    Dante, Bergamo 1920; Latin Thought during the Middle Ages, 
    Oxford 1929; Personaggi shakespe[a]riani, Napoli 1948; Il concetto 
    di fonte e d’influsso letterario con illustrazioni dai testi, Napoli 
    1949; Risonanze classiche nelle lettere inglesi, Napoli 1950; Ugo 
    Foscolo, Saggi e discorsi critici e Saggi di letteratura italiana, 
    edizione critica a cura di C. F., Firenze 1953 
    e 1958 (Edizione nazionale delle opere di U. F., voll. X e XI). Numerosi 
    commenti e traduzioni in 
    italiano di classici inglesi, tra cui, con Cino Chiarini, quella dei 
    Canterbury Tales, Firenze 1949; anche traduzioni in inglese, tra cui 
    Kaputt di Curzio Malaparte, New York 1946. ~ 
    Opere
    in rete. 
    
    [C. Di Girolamo] 
    
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3.11.2010 |