Università degli Studi di Napoli Federico II

Dipartimento di Studi umanistici

Sezione di Filologia moderna: italianistica, letterature europee e linguistica

 

 I nostri antenati


Michele Kerbaker

(Torino, 1835 - Napoli, 1914)

Docente nei licei, in ultimo al Principe Umberto (dal 1878 Umberto I) di Napoli; quindi, dal 1871, professore di Lingue e letterature comparate, poi di Storia comparata delle lingue classiche e neolatine e di Sanscrito, all’Università di Napoli fino alla morte (in deroga al raggiunto limite d’età)

Dopo aver compiuto gli studi a Torino, Kerbaker insegna per diversi anni latino e greco nelle scuole scondarie. Negli anni Sessanta si trasferisce a Napoli, dove insegna al Liceo Umberto I e frequenta all’Università i corsi di Giacomo Lignana, a cui succederà nel 1871 sulla cattedra di Lingue e letterature comparate. Nel 1876, l’insegnamento viene scisso in Storia comparata delle lingue classiche e neolatine (poi Storia comparata delle lingue classiche) e Sanscrito, di cui mantiene la titolarità fino alla morte. Insegna inoltre al Collegio Asiatico (dal 1888 Istituto Orientale), di cui assume la direzione per diversi anni. Specialista di lingue e letterature classiche, si interessa di storia delle religioni e di poesia dell’antica India. È tra i primi a occuparsi di mitologia comparata. La sua solida preparazione filosofica e teologica ne arricchisce la poliedrica attività di filologo e linguista, di critico letterario e poeta. Kerbaker si serve dello studio filologico e comparato dei miti per comprendere mentalità e religione dell’antica India, operando in direzione di una riflessione linguistica al servizio della ricostruzione culturale, pur nei limiti della indoeuropeistica coeva. Sulla scia di A. B. Kuhn e di M. Müller, ritiene che la religione presso il popolo indoeuropeo avesse origini interamente naturalistiche e su questa base, convinto anche della concezione animistica dei fenomeni naturali da parte degli antichi e supponendo che alla base di ogni mito epico vi fosse comunque un evento umano, interpreta di conseguenza il nucleo costitutivo dei miti storici. Le sue traduzioni degli inni vedici e di altri poemi indiani, come il Mahābhārata e i drammi di Kālidāsa (Çakuntalā) e di Çūdraka (Il carretto d’argilla), molto apprezzate dai suoi contemporanei, ne fanno uno dei maggiori sanscritisti dell’epoca. In diversi saggi linguistici e letterari mostra tra l’altro una notevole sensibilità per il carattere internazionale degli studi linguistici.

Bibliografia essenziale. — La filologia comparata e la filologia classica, Napoli 1875; La scienza delle religioni, Napoli 1882; Il carretto di argilla, Arpino 1908; Scritti inediti, a cura di C. Formichi e V. Pisani, 6 voll., Roma 1933-39. Numerose traduzioni dalle letterature europee classiche e moderne (Arisfofane, Goethe ecc.). ~ Opere in rete.

[F. M. Dovetto]


Indice dei nomi    Indice cronologico    Indice per discipline

7.11.2010