Università degli Studi di Napoli Federico II

Dipartimento di Studi umanistici

Sezione di Filologia moderna: italianistica, letterature europee e linguistica

 

 I nostri antenati


Stefano Manferlotti

(Napoli, 1948)

Professore di Letteratura inglese all’Università di Napoli Federico II dal 1987 al 2018; in precedenza borsista e contrattista, dal 1982 ricercatore, della stessa disciplina nello stesso Ateneo. Professore emerito (2019)

Di formazione linguistico-letteraria, è stato allievo di Thomas Frank. I primi suoi studi di rilievo sono di ambito novecentesco: il profilo dedicato a Orwell (1979) e il raffinato volume monografico Anti-utopia. Huxley, Orwell, Burgess (1984). Si occuperà ancora di distopia più avanti, dando alle stampe un agile Invito alla lettura di Aldous Huxley (1987) e soprattutto firmando una traduzione di 1984 uscita negli Oscar Mondadori (1989) e ristampata più volte. Se sull’opera di Joyce è tornato a più riprese (fino al volume Cristianesimo ed ebraismo in Joyce, del 2014), è forse Shakespeare l’autore per cui ha profuso le energie maggiori: la variegata produzione intorno al Bardo spazia da un’ampia monografia ‘integrale’ per i prestigiosi Sestanti della Salerno (2010) all’aureo libretto Amleto in parodia (2005), sulle riscritture ludiche e sui pastiches, da Laforgue a Carmelo Bene, e oltre; fino alla raccolta (organica) di saggi Rosso elisabettiano (2017), apparsa in una fortunata collana di Liguori da lui diretta, Il leone e l’unicorno. La collana aveva già ospitato, nel 1995, un volume di Manferlotti consacrato a un suo ulteriore filone di ricerca: Dopo l’Impero. Romanzo ed etnia in Gran Bretagna, che contiene affondi critici sulle scritture di Rushdie, Kureishi, Ishiguro e Mo, a testimonianza di una curiositas intellettuale che è sempre andata ben oltre le opere del canone britannico. Non a caso lo studioso è stato per molti anni titolare, nell’Ateneo fridericiano, dell’insegnamento di Letterature comparate: a tale disciplina ha offerto un decisivo sostegno scientifico e accademico, coordinando la pubblicazione di lavori d’équipe sulla rappresentazione letteraria del volto, sulla retorica dell’eros, sulla metaforizzazione della malattia; fondando, ancora per Liguori, la collana comparatistica L’armonia del mondo; collaborando al Dizionario dei temi letterari (2007) e alla Letteratura europea (2014) della UTET; organizzando cicli e incontri di successo, tra cui “L’Europa dei poeti” (2003). Critico eclettico, estremamente sensibile alla ricerca letteraria contemporanea, Manferlotti ha inoltre svolto un’intensa attività pubblicistica, soprattutto in qualità di recensore per Il Mattino e per Il venerdì di Repubblica, e ha tradotto, per editori di levatura nazionale e internazionale quali Mondadori, il Mulino e Adelphi, opere di Dickens, Melville, Chesterton, London, Huxley, Orwell e altri.

Bibliografia essenziale. — George Orwell, Firenze 1979; Antiutopia. Huxley, Orwell, Burgess, Palermo 1984; Invito alla lettura di Aldous Huxley, Milano 1987; Dopo l’Impero. Romanzo ed etnia in Gran Bretagna, Napoli 1995; Tradurre dall’inglese. Avviamento alla traduzione letteraria, Napoli 1996; James Joyce, Soveria Mannelli 1997; Amleto in parodia, Roma 2005; Shakespeare, Roma 2010, 2a ed. 2011; Cristianesimo ed ebraismo in Joyce, Roma 2014; Rosso elisabettiano. Saggi su Shakespeare, Napoli 2017.

[F. de Cristofaro]


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1.11.2019