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Università degli Studi di
Napoli Federico II
Dipartimento di Studi
umanistici
Sezione di Filologia moderna:
italianistica, letterature europee e linguistica
I
nostri antenati
Mario Bonfantini
( Novara,
1904 - Torino, 1978)
Antifascista, poi partigiano della Repubblica dell’Ossola, di cui fu
commissario socialista nella Giunta provvisoria di governo, vive come
traduttore, collaboratore di case editrici, giornalista e cronista sportivo
fino a dopo la Liberazione; libero docente di Letteratura italiana
all’Università di Milano (tenne corsi nel 1949-50 e nel 1953-54), poi professore di Lingua e letteratura francese all’Università di Napoli dal 1955
al 1961, infine all’Università di Torino |
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Si laurea nel 1926 all’Università di Torino in letteratura italiana con una tesi su Giambattista Marino e il
Secentismo diretta da Vittorio Cian, ma negli anni universitari si era
soprattutto avvicinato al francesista
(e italianista e comparatista) Ferdinando Neri, che fu il suo vero maestro. I suoi primi lavori, comunque, sono principalmente di
italianistica. Accademico irregolare, senz’altro a causa delle sue scelte
politiche che durante il fascismo lo tennero lontano dall’insegnamento e da
impieghi stabili, si dedicò a lungo all’attività di traduttore (dalla
Chanson de Roland a Rabelais, Voltaire, Baudelaire, Proust ecc.). Nei
primi anni quaranta collabora con l’amico Mario Soldati come sceneggiatore
di alcuni suoi film. Dopo la guerra, benché consegua la libera docenza in
letteratura italiana, le sue preferenze di studioso si
rivolgono più decisamente verso la francesistica; parallelamente, comincia a
esercitarsi nella scrittura narrativa, in parte autobiografica, non senza un buon successo di
pubblico e di critica. L’insegnamento universitario e l’attività di ricerca in senso
stretto rappresentano dunque un aspetto collaterale di una personalità
attratta da molteplici interessi. Forse il suo saggio di maggiore respiro è
Stendhal e il realismo (1958, pubblicato dalla giovane casa editrice
Feltrinelli), in cui rivendica la priorità di Stendhal nell’invenzione del
romanzo realistico dell’Ottocento.
Bibliografia essenziale. — La canzone di Rolando, introd., trad. e
note di M. B., Torino 1925; Vita, opere e pensieri di Ch. Baudelaire,
Novara 1928 (4a ed., Baudelaire, Torino 1970); «Ritratto del Marino»,
La cultura, n.s. diretta da F. Neri, 1, fasc. 8, 1929, pp. 468-479; Ariosto,
Lanciano 1935; Le sacre rappresentazioni italiane, a cura di M. B.,
Milano 1942; La letteratura italiana del Novecento, Milano 1948;
Ottocento francese, Torino 1950; Niccolò Machiavelli, Opere, a
cura di M. B., Napoli-Milano 1954; La letteratura francese del XVII
secolo, Napoli 1955 (2a ed., Torino 1973); Stendhal e il realismo.
Saggio sul romanzo ottocentesco, Milano 1958 (rist. Napoli 1968);
Storia della letteratura francese, Milano 1965; Le poetiche e
l’estetica nella storia della letteratura francese, Napoli 1968; Le
opere e le persone, Padova 1976. Traduzioni di Proust, Voltaire,
Mathiez, Saint-Simon, Rabelais, Stendhal, Baudelaire.
[C. Di Girolamo]
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7.11.2016 |