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Università degli Studi di
Napoli Federico II
Dipartimento di Studi
umanistici
Sezione di Filologia moderna:
italianistica, letterature europee e linguistica
I
nostri antenati
Francesco Bruni
(Perugia,
1943)
Assistente di Filologia romanza, poi di Letteratura italiana, all’Università di Napoli; professore
di Storia della lingua italiana all’Università di Bari, poi di Salerno,
quindi all’Università di Napoli dal 1976 al 1988; in seguito all’Università
di Verona fino al 1991 e in ultimo a quella di Venezia
fino al pensionamento anticipato nel 2010 |
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Nato a Perugia nel 1943, ha condotto gli studi liceali
e universitari a Napoli. Allievo di Salvatore Battaglia, sin dai suoi primi
lavori ha proiettato gli interessi letterari e linguistici sullo sfondo
della storia culturale, con una tendenza che si è ulteriormente consolidata
di recente in lavori che possono considerarsi decisamente storici, come
quelli dedicati alla nozione di parte e di bene comune da Dante a
Guicciardini e alla storia dell’idea di Italia dall’Antichità al Settecento.
Nei suoi studi, puntando verso orizzonti più vasti, ha evitato di limitarsi
a prospettive strettamente formali e, sul piano delle interpretazioni
storico-linguistiche, si è staccato dall’adesione a ricostruzioni dominanti.
Al centro dei suoi interessi si collocano sia l’interesse per il nesso tra
idee, cultura, e lingua nelle diverse epoche, sia il progetto di seguire il
collegamento tra prospettiva storica e prospettiva geografica. Nel
riconsiderare l’intera storia linguistica italiana, ha sollecitato
l’attenzione verso le forme e le modalità di diffusione dell’italiano nelle
diverse regioni. Con il suo metodo riesce quindi a dar conto di un quadro
complesso in cui il policentrismo si combina con una forte tensione unitaria
e con l’affermazione nei secoli di una lingua di cultura non sostenuta da
alcun apparato politico o istituzionale, ma capace di circolare già in età
moderna anche nelle terre d’oltremare. Nello studiare le situazioni
linguistiche del passato ha incluso tra le fonti anche i testi non letterari
e non canonici, mettendo per primo a fuoco, in una diacronia di ampia
portata, la nozione di ‘semicolto’. La sua capacità di storicizzare le opere
letterarie anche come eventi comunicativi gli ha permesso di giungere a
un’originale sistemazione di interi periodi della storia letteraria e di
inquadrare, nei suoi saggi, opere e autori (da Tasso a Varchi, da Boccaccio
a Manzoni, da Verga a Pirandello), in una prospettiva in cui aspetti
stilistici e linguistici non sono mai visti come ‘fenomeni’ isolati a sé
stanti. Oltre che nei suoi lavori, il suo magistero si svolge anche nel
coordinamento di imprese editoriali collettive come L’italiano nelle
regioni (Utet), la Storia della lingua italiana (Il Mulino) e la
serie di manuali dedicati alla lingua italiana (Il Mulino).
Bibliografia essenziale. — Prospettive sul Tasso, Napoli 1969; Sistemi critici e strutture narrative.
Ricerche sulla cultura fiorentina del Rinascimento, Napoli 1969;
Libru di li vitii et di li virtuti, a cura di F. B., 3 voll., Palermo
1973; La cultura e la prosa volgare nel ’300 e nel ’400, in Storia
della Sicilia, 10 voll., Napoli 1977-1981, vol. IV (1980), pp. 181-279;
Capitoli per una storia del cuore, a cura di F. B., Palermo 1982;
Un filosofo e la città. Benedetto Croce e la cultura a Napoli nel secondo
Ottocento: continuità e rotture (1902-1915), a cura di F. B., Napoli
1983; L’italiano. Elementi di storia della lingua e della cultura,
Torino 1984; Boccaccio: l’invenzione della letteratura mezzana,
Bologna 1990; Testi e chierici del medioevo, Genova 1991; Prosa e
narrativa dell’Ottocento. Sette studi, Firenze 1999; L’italiano
letterario nella storia, Bologna 2002; La città divisa. Le parti e il
bene comune da Dante a Guicciardini, Bologna 2003; Italia. Vita e
avventure di un’idea, Bologna 2010; Tra popolo e patrizi. L’italiano
nel presente e nella storia, Firenze 2017.
[N. De Blasi]
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31.1.2012 |