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Università degli Studi di
Napoli Federico II
Dipartimento di Studi
umanistici
Sezione di Filologia moderna:
italianistica, letterature europee e linguistica
I
nostri antenati
Gemma Filice
(Napoli, 1924 -
Zurigo, 1972)
Dal 1962 professoressa di Filologia
germanica all’Università di Salerno e successivamente anche all’Istituto
Universitario Orientale; poi, dal 1963, di
Lingua e letteratura tedesca e di
Filologia germanica
all’Università di Napoli |
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Formatasi
in germanistica all’Università di Napoli,
vi lavora nel
dopoguerra come assistente volontaria. Nel 1963 ottiene la libera docenza e succede a
Rodolfo Paoli sulla cattedra di Lingua e
letteratura tedesca, che terrà insieme all’insegnamento di Filologia
germanica fino alla sua prematura scomparsa. Chi la conosceva di persona la
ricorda come una docente severa, ma anche molto impegnata e disponibile nei
confronti degli studenti. Collaboratrice fin dagli inizi del Baretti,
che Italo Maione aveva fatto rivivere a Napoli, Gemma Filice cura molte traduzioni
di testi letterari contemporanei che usciranno sulle pagine della rivista,
come racconti e brani tratti da opere di Marie Luise Kaschnitz, Hans Bender,
Hermann Kesten, Johannes R. Becher. I suoi interessi di studiosa portano il
segno della sua formazione di filologa rimanendo concentrati su temi del
Quattro e del Cinquecento. Lo testimoniano le monografie pubblicate negli
anni sessanta: la prima sulle farse carnascialesche di Hans Sachs, quella
successiva sulla poesia di Paul Gerhardt, autore dei più noti canti
religiosi della Riforma protestante, e infine gli studi sulla cosiddetta
Narrenliteratur, genere satirico tardomedievale.
Bibliografia essenziale. — «Fastnachtspiele» di Hans Sachs, Napoli
1960;
Marie Luise
Kaschnitz, Il monaco Benda e La bambina grassa, trad. di G. F.,
Napoli 1960;
La poesia di Paul Gerhardt, Napoli 1962;
Introduzione alla Narrenliteratur, Napoli 1965.
[U.
Böhmel]
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5.4.2011 |