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Università degli Studi di
Napoli Federico II
Dipartimento di Studi
umanistici
Sezione di Filologia moderna:
italianistica, letterature europee e linguistica
I
nostri antenati
Francesco Ribezzo
(Francavilla Fontana [Brindisi],
1875 - Lecce, 1952)
Professore di Storia comparata
delle lingue classiche e neolatine all’Università di Napoli dal 1914 al
1920, poi di Glottologia all’Università di Messina e infine, dal 1925, della
stessa disciplina all’Università di Palermo |
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Allievo di Enrico Cocchia e Michele Kerbaker
all’Università di Napoli, dopo la laurea segue a Lipsia i corsi dei maggiori
linguisti e filologi di quegli anni. Nel 1914 succede a Kerbaker come libero
docente presso la cattedra di Storia comparata delle lingue classiche e
neolatine che tiene fino al 1920 quando, vincitore di concorso, ottiene
l’insegnamento di Storia comparata delle lingue classiche a Messina, e
infine, dal 1925 al 1948, quello di Glottologia a Palermo. Sull’immagine
dello studioso pesa il severo giudizio di Gramsci, mitigato tuttavia dalla
critica successiva che ne attribuisce la durezza soprattutto
all’appartenenza dei due studiosi ad avverse correnti politiche, nonché alla
simpatia di Ribezzo per il movimento neogrammatico non condivisa dal maestro
di Gramsci, Bartoli. L’attività di Ribezzo, ricchissima e varia, spazia
dall’indoeuropeistica alla dialettologia italiana e dall’etruscologia
all’epigrafia. Negli studi di indoeuropeistica si occupa ripetutamente della
dibattuta questione delle gutturali indoeuropee, mentre le competenze del
linguista e del filologo, unite al dato archeologico, arricchiscono le
analisi delle interferenze tra strato linguistico indoeuropeo e mediterraneo
nei relitti toponomastici. Nell’ambito degli studi dialettologici è merito
di Ribezzo avere stabilito il confine tra dialetti pugliesi e salentini
sulla base dell’identificazione delle isoglosse fonetiche e morfologiche che
delimitano le due aree. Specialista di lingue dell’Italia antica e
specialmente di messapico, pubblica un ingente numero di contributi sulla
lingua, la storia e la civiltà dei Messapi, raccogliendone organicamente le
epigrafi nel Corpus inscriptionum Messapicarum. Nel 1917 fonda a
Napoli la Rivista indo-greco-italica, stampata fino al 1937, dove è
apparsa la maggior parte dei suoi scritti.
Bibliografia essenziale. — Nuovi studi sulla origine e la propagazione
delle favole indo-elleniche, comunemente dette esopiche, Napoli 1901;
Saggio di mitologia comparata : la discesa di Orfeo all’inferno e la
liberazione di Euridice. Fonti protoarie del mito, culto e magistero poetico
che vi si ricollega, Napoli 1901; Il problema capitale delle gutturali
indo-europee, o la riduzione glottogonica delle tre serie sistematiche ad
una sola, Napoli 1903; La lingua degli antichi Messapii. Introduzione
storica, ermeneutica, Napoli 1907 (rist. a cura di M. T. Laporta,
prefazione di C. Santoro, Galatina 1994);
La legge del Brugmann, ide. o = ai. a in sillaba aperta: sua causa e
condizione, Napoli 1907; Reliquie italiche nei dialetti dell’Italia
Meridionale, Napoli 1909; Il dialetto apulo-salentino di
Francavilla Fontana, Martina Franca 1912; Roma delle origini, Sabini
e Sabelli. Aree dialettali, iscrizioni, isoglossi, Napoli 1930;
La stratificazione lazial-ausonica ed
etrusca della Campania mediterranea nella tradizione, nella lingua, e nelle
iscrizioni preromane edite ed inedite, Napoli 1937; Nuove
ricerche per il Corpus Inscriptionum Messapicarum, Roma 1944;
La declinazione indoeuropea, Palermo 1946; Glottologia,
Palermo, 1947; Corpus
Inscriptionum Messapicarum, raccolte da F. R., a cura e con introduzione
di C. Santoro, Bari 1978; Scritti di toponomastica, a cura di C.
Santoro, Lecce 1992.
[F. M. Dovetto]
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3.10.2011 |