Canzonieri occitani

 

 

 

Vari

 

Sigla, data e provenienza dei codici sono indicate in fondo alle pagine: per altri dettagli vedere le pp. 6-8 del volume I trovatori; per approfondimenti sull’argomento il volume di d’Arco Silvio Avalle, I manoscritti della letteratura in lingua d’oc, a cura di Lino Leonardi, Torino 1993.

Da notare nella maggior parte dei casi la scrittura continua dei versi, separati dal punto metrico.

Alle pp. 1-2 la pergamena Vindel con cantigas di Martin Codax.

A p. 3 la vida di Peire d’Alvergne precede i suoi vers.

A p. 4 la tavola (indice) di un codice.

Alle pp. 6-8 carte del manoscritto musicale G. In diversi casi il pentagramma (altri codici usano il tetragramma) è lasciato in bianco, segno che il copista musicale non è intervenuto.

A p. 9 è stato lasciato in bianco anche il capolettera di c. 30v (carta 30 verso), in attesa del miniatore che però non è mai intervenuto.

Alle pp. 10-15 sei carte del ms. Sg. Nelle ultime due carte è evidente la rigatura (di solito eseguita con una punta metallica).

Alle pp. 16-17 canzoni di Arnaut Daniel.

 

 

Jaufre

 

Il romanzo arturiano di Jaufre è trasmesso da due manoscritti e da alcuni frammenti e selezioni antologiche. Questa è la descrizione del manoscritto di cui si riproducono alcune carte:

 

Paris, Bibliothèque Nationale de France, fr. 2164, fine del sec. XIII- inizio XIV; pergamenaceo, cc. 1-110 (numerazione del sec. XVII), 205×160mm, scritto da due mani su due colonne di 37 righi. Il primo copista sembra originario della Linguadoca, il secondo della Provenza, l’antigrafo sembrerebbe di area catalana. Di proprietà della Biblioteca di Philippe di Béthune, ambasciatore di Enrico IV di Luigi XIII, passò nella Biblioteca reale, poi Nazionale, nel 1662. Il codice è riccamente illustrato con circa 250 disegni inquadrati su mezza colonna o su una colonna intera, o attraverso le due colonne, e che illustrano, fornendo un commento quasi fumettistico, i diversi episodi del romanzo.

(Charmaine Lee, Nota al testo, in Rialto)

Testo completo del romanzo (circa 11.000 versi) in Rialto.

 

 

Alba di Giraut de Bornelh

 

La pagina contiene tutti e sette i testimoni dell’alba. Il ms. R conserva la melodia.

La versione di Mün (Bayerische Staatsbibliothek, Monaco) non è tratta da un canzoniere ma è trascritta sul foglio di guardia di un codice contenente opere mediche tradotte in latino dall’arabo.

Provate a confrontare il testo di ogni manoscritto con il testo dell’edizione che avete nelle fotocopie. I mss. C, Mün, R e T contengono anche strofi apocrife; di converso, in alcuni mss. alcune strofi sono assenti.

 

 

N

 

Il manoscritto trobadorico siglato N della Pierpont Morgan Library di New York (fine del sec. XIII, copiato in Italia) è tra quelli più riccamente miniati e illustrati. Si noti come in alcuni disegni la dama venga rappresentata più alta dell’amador.

 

 

Sg

 

Riproduzione integrale del manoscritto Sg (o Cançoner Gil), sec. XIV, copiato in Catalogna.

Altas undas è alla c. 44r.

 

 

A vos, midontç di Folchetto di Marsiglia e Madonna, dir vo voglio di Giacomo da Lentini

 

Il ms. T è l'unico testimone della canzone di Folchetto tradotta da Giacomo da Lentini, con la quale si apre il Canzoniere Vaticano Latino 3793, uno dei tre principali testimoni dei poeti della Scuola siciliana. T riporta poco meno delle prime due stanze della canzone occitana, trascritta su rasura.

 


 

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