Pagine di canzonieri

 

    Gli esempi (1), (2) e (3) mostrano l’inserimento della notazione musicale. Come si vede, solo la prima strofe è notata, ripetendosi la melodia identica nelle strofi successive.

    1)  Milano, Biblioteca Ambrosiana, S.P.4. [ex R.71 sup.] (sec. XIV, copiato in Italia), c. 73r (Lo ferm voler di Arnaut Daniel);

    2)  idem, c. 36v (Cell qui s’irais ni guerrej’ab amor di Aimeric de Peguillan);

    3)  idem, c. 58r (Se be·m partetz, mala domna, de vos di Gui d’Uisel).

    Di queste tre melodie vedi la trascrizione moderna di Ugo Sesini, Le melodie trobadoriche nel Canzoniere provenzale della Biblioteca Ambrosiana (R.71 sup.), Torino, Chiantore, 1942.
    Le riproduzioni sono tratte dal catalogo L’època dels trobadors. Exposició itinerant, a cura di Antoni Rossell, Sitges, Culture dei Mari, 1999.

    Nella pagina La galleria di poeti di Peire d’Alvernhe al testo edito seguono le trascrizioni diplomatiche di tutti i codici (tra parentesi le lettere abbreviate, sciolte dall’editore). Come si vede, solo in un manoscritto (il tardo N2, del sec. XVI) i versi sono allineati secondo l’uso moderno; negli altri sono separati da un punto.


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