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Università degli Studi di
Napoli Federico II
Dipartimento di Studi
umanistici
Sezione di Filologia moderna:
italianistica, letterature europee e linguistica
I
nostri antenati
Giancarlo Mazzacurati
(Padova,
1936 -
Pisa, 1995)
Professore di Letteratura italiana all’Università di Napoli dal
1970;
quindi, dal 1991, all’Università di Pisa |
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Di origine veneta, compie a Napoli gli studi universitari, intraprendendo la
carriera accademica sotto la guida di Giuseppe Toffanin prima e di Salvatore
Battaglia poi. Le ricerche iniziali (su Bembo e, più in generale, sul classicismo
rinascimentale) lo accreditano immediatamente come uno dei più originali
interpreti della letteratura del Cinquecento, attento a coniugare analisi
dei codici formali e momento ermeneutico. A partire dalla metà degli anni
Settanta rivolge il suo lavoro scientifico e didattico ai testi narrativi
della cultura otto-novecentesca, di cui mette in luce le specificità
intellettuali ed espressive legate all’epilogo della stagione naturalistica.
I sondaggi su Verga, Pirandello, Svevo, Proust, Joyce, Musil sono, ancora
oggi, punti di riferimento per gli studi sulla modernità letteraria italiana
ed europea. Attraverso la messa in opera delle analisi di Debenedetti, delle
teorie del primo Lukács e di Paul de Man, le investigazioni sulle complesse
planimetrie del romanzo novecentesco ridisegnano una mappa tipologica,
densamente problematica, dei percorsi tracciati da scritture digressive,
ibride, siglate dalla scansione di un tempo ellittico e dalla presenza di
una soggettività multipla, ironicamente decentrata. Da questa prospettiva,
di forte spessore comparatistico, scaturiscono le traduzioni di opere del
Settecento inglese (Smollett, Sterne) e le indagini sulla ricezione del
romanzo sterniano nella letteratura italiana tra Otto e Novecento, nelle
quali è coinvolto un nutrito gruppo di allievi napoletani. Negli ultimi anni
Mazzacurati assegna un posto di decisivo privilegio alla pratica del
commento, facendone il punto di forza della responsabilità interpretativa,
rispettosa dell’alterità storica e semantica del testo, sempre, tuttavia,
disponibile a ricavarne valori per il presente.
Bibliografia essenziale. — Misure del classicismo rinascimentale,
Napoli 1967; Forma & Ideologia, Napoli 1974; Conflitti di culture
nel Cinquecento, Napoli 1977; Robert Musil, Discorso sulla stupidità,
prefazione di G. M., Milano 1979; Il Rinascimento dei moderni. La crisi
culturale del XVI secolo e la negazione delle origini, Bologna 1985;
Italo Svevo, Scritti su Joyce, a cura di G. M., Parma 1986;
Pirandello nel romanzo europeo, Bologna 1987; Tobias G. Smollett, La
spedizione di Humphry Clinker, trad. e cura di G. M., Torino 1987;
Effetto Sterne. La narrazione umoristica in Italia da Foscolo a Pirandello,
a cura di G. M., Pisa 1990; Laurence Sterne, Un viaggio sentimentale,
trad. e cura di G. M., Napoli 1991; Luigi Pirandello, Il fu Mattia Pascal,
a cura di G. M., Torino 1993; Conteurs italiens de la Renaissance,
préface par G. M., Paris 1993; Giovanni Verga, Mastro-don Gesualdo, a
cura di G. M., Torino 1993; Luigi Pirandello, Uno, nessuno e centomila,
a cura di G. M., Torino 1994; Luigi Pirandello, L’esclusa, a cura di
G. M., Torino 1995; Rinascimenti in transito, Roma 1996;
All’ombra di Dioneo: tipologie della novella da Boccaccio a Bandello,
Firenze 1996; Stagioni dell’apocalisse: Verga, Pirandello, Svevo,
Torino 1998; Il fantasma di Yorick. Laurence Sterne e il romanzo
sentimentale, Napoli 2006; L’albero dell’Eden. Dante tra mito e
storia, Roma 2006.
[A. Saccone]
L’ultima lezione napoletana, 13 maggio 1991 (Napoli, Dante & Descartes,
2016).
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